Com’era profumata la rosa
Rita Minniti
Premio di Poesia Scrivere 2013
Tema libero
E’ nel mio sguardo
che vive la tua voce.
Grandi le tue mani
m’allontanavano dal sentire
le mura scricchiolare.
La primavera ha sotterrato il gelo,
il sole m’è venuto incontro
al largo di crepe non rimarginate.
Intorno,
le ore scivolavano
in quel nascondermi
allo specchio d’uno sguardo,
del tuo sguardo.
Ed era un sogno guardarti
quando ti arrossivano le gote.
Ero come foglia
distaccata dal ramo,
esile memoria in una lacrima,
come sentinella pronta ad ubbidire.
La pelle mi bruciava,
di brividi ritornati al sonno,
dopo un soffio di vento alla stazione.
Non fu un miraggio.
Soltanto
un passaggio di respiri
evaporati tra fantasmi
pronti a riprendersi la scena.
E com’era profumata la rosa
posta in un angolo,
discreta,
in un via vai di ombre,
sfuggita alle tue mani
che non la colsero.
Rita Minniti
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